Scarpe nuove (1969)
Versione italiana di Gipo Farassino del capolavoro di Serge Lama e Yves Gilbert originariamente intitolato “Les ballons rouges” che trova in Milly l’interprete ideale. La chanson, che descrive senza alcun compiacimento retorico un’infanzia dura, livida e dove “le fate non erano in viaggio”, viene resa dalla voce matura e vissuta di una Milly al culmine di una straordinaria parabola artistica ed umana che l’avevano consacrata in Italia e all’estero come irresistibile soubrette prima, poi come splendida interprete della canzone d’autore più engagé, nonché come acclamata interprete strehleriana per il teatro musicale di Brecht e Weill, passando anche attraverso il prezioso recupero della canzone popolare (in particolare milanese) o la riproposta delle canzoni licenziose da café chantant o da rivista, e non senza cimentarsi in riuscite interpretazioni cinematografiche con i grandi registi italiani degli anni ’60 e ’70.
Alla figura fragilmente minuta della cantante fa da contraltare la sua enorme presenza scenica caratterizzata da una voce, ormai lontana da quella trillante della sua giovinezza, diventata roca, scura, potente, controllatissima ma carica di tutta il peso di un’esistenza sofferta e faticosa pur nei trionfi professionali, di un dolore coraggiosamente accettato ma vissuto con serena determinazione.
(si tratta di una versione “ridotta” del brano, è però possibile rintracciarne altre, più complete, in rete)