Todo cambia (1982)

E’ strano che il titolo di questa canzone sia forse il più simblicamente noto tra i tantissimi successi interpretati da Merceses Sosa. Una carriera, la sua, fin dagli oscuri esordi, spersi nella provincia argentina, ai trionfi nei più prestigiosi teatri del mondo, di assoluta coerenza e di indiscussa fedeltà alla sua concezione della musica, intesa come espressione del sentimento popolare e come strumento di lotta ed emancipazione di tutti gli oppressi. Composta dal musicista cileno Julio Numhauser, Todo cambia è un inno che si carica del dolore di un doppio esilo, del compositore e della cantante, inevitabile per la loro incompatibilità con chi, nella loro patria, si era impadronito del potere. Preferirono un distacco molto doloroso, pur di poter continuare ad intendere l’espressione musicale come avevano fatto fino ad allora. Mercedes Sosa dall’esilio conquisterà il pubblico internazionale e si imporrà definitivamente come uno dei personaggi più ammalianti, nonostante i lineamenti duri, enigmati, non certo da diva e nonostante la sua grande compostezza e serenità in palcoscenico. Le basterà la voce, scura e profonda, per trasmettere un’insopportabile sofferenza permeata però da un incoercibile sentimento di riscatto. Il dolore e la speranza, il presente e il futuro si compenetrano. Todo cambia, secondo la cantora popular, come lei amava definirsi. Ma forse tutto resta uguale. O forse è solo nel rimanere ciò che si è, nella coerenza, che tutto può cambiare. Tutto cambia.