Aldo Finzi
Un gioiello ritrovato. Quando Aldo Finzi decise, nel 1937, di partecipare ad un prestigioso concorso per la scelta di un’opera prima da rappresentarsi alla Scala di Milano, affidò le sue speranze a quest’opera giocosa composta sei anni prima, confidando nella maestria della sua scrittura e nella raffinata brillantezza che la caratterizzava. Intessuta di riferimenti all’intera tradizione dell’opera comica e giocosa, è un’opera che partecipa allo spirito della Generazione dell’Ottanta, con l’obiettivo di rivalorizzare gli stilemi dei musicisti italiani preromantici, ricostituendo un linguaggio musicale che si poneva come precipuamente nazionale. Anche per quest’ultima ragione, tale difficile tentativo incontrò il favore del fascismo e della sua estetica. La serenata al vento aveva quindi tutte le carte in regola per vincere e infatti… vinse. Ma non lo seppe più nessuno. Non si fece in tempo. Nel 1938, con la repentina imposizione delle leggi razziali, colpevole l’appartenenza di Aldo Finzi, l’opera invece che essere messa in scena, sparì nel nulla, come il concorso e come, soprattutto, il suo compositore. Aldo Finzi, che fino a quel momento era uno stimato ed apprezzato compositore di opere di notevole pregio, scomparve da qualsiasi sala da concerto. Fu inghiottitto nell’ombra e l’intera sua carriera entrò in un’interminabile eclisse. Le sue musiche non furono più eseguite, condannando il musicista ad un oblio ingiusto e impietoso. Continuò, nonostante tutto, a comporre, ostinatamente, fino alla morte, e il suo catalogo si arricchì di altri notevoli capolavori, valga per tutti il poema sinfonico Come all’ultimo suo ciascuno artista. Ma sembrò tutto inutile. Non sopravvisse alla guerra, morì, nemmeno cinquantenne, una manciata di giorni prima dell’armistizio e la famiglia fu addirittura costretta a seppellirlo sotto falso nome. La caduta di quel Fascismo che lo aveva prima apprezzato poi tradito, non favorì una doverosa rilettura delle sue opere: il suo stile era troppo estraneo al clima del Neorealismo o a quello dei musicisti engagé che vissero poi la loro stagione migliore. Adesso, finalamente, molte opere di Finzi vengono eseguite in concerto e anche La serenata al vento è stata coraggiosamente ed efficacemente portata sulle scene. Aldo Finzi può ora essere considerato per quel che vale ed essere collocato nel posto che gli spetta tra i protagonisti della scena musicale del Novecento italiano. Basta ascoltare.