La Vida es un Carnaval (1998)
Celia Cruz, quando lanciò questo straodinario successo che ben presto conquistò il mondo intero, era già da molto tempo considerata l’incontrastata Regina della Salsa. Ma era anche la regina dei cubani e, da vera regina, preferì sdegnosamente l’esilio perpetuo pur di non scendere a patti con una realtà politica per lei ideologicamente inaccettabile. E, come una regina, si offriva al suo pubblico portando con meravigliosa naturalezza le sue incredibili acconciature e le sue mise non certo caratterizzate dalla sobrietà. La sua voce, sensuale, profonda è la risonanza del carattere e dello spirito dei cubani.
La Vida es un Canaval, per l’esuberanza dell’arrangiamento, appare come una danza di abbacinante allegria, una salsa di spensierata levità. Ma… la vita è molto di più. L’allegria non è la mancanza di consapevolezza della complessità e variegatezza del reale, la vita è fatta di gioie ma anche di dolori che si risolvono non ignorandoli ma vivendoli, accettandoli come parte del nostro esistere, utilizzandoli per opporci alla solitudine. Con Azucar! l’esclamazione feticcio di Celia Cruz.
Il magnifico montaggio qui riportato, denso di immagini degli anni ’70 e ’80, è quasi struggente nel suo dirompente omaggio alla popolarità di questo brano. Imperdibile è anche il video, facilmente reperibile su Youtube, di una ultrabaroccca rappresentazione durante il carnevale di Rio.