di Arvo Pärt
Rielaborazione di un brano di Robert Burns
Il brano è la riscrittura, nel 2001, da parte del severo musicista estone Arvo Pärt, di un supposto canto popolare scozzese (di cui esistevano davvero a malapena i primi due versi), raccolto e ricosttuito con ben poco rigore filologico dal poeta Robert Burns, nel 1790. Clima ormai di iperromanticismo e di proiezione nostalgica in un medioevo cupo e folkloricamente fascinoso. Arvo Pärt esalta nella sua riscrittura l’aspetto di scabro e rigorosa costruttivismo riecheggiando lo spirito del medioevo mediante il suo ieratico tonalismo. Il regista Jaan Kronberg aggiunge un video che consiste in una ininterrotta carrellata, a volo di fronte, di visioni di paesaggi montani, alte terre, aspri paesaggi boreali. Terre di disumana e orripilante bellezza, terre desolate e senza la minima traccia, anche indiretta, di umana presenza. Un viaggio nelle regioni più boreali della nostra coscienza, nelle cime abissali del nostro cuore.