di Darius Milhaud (1920)
Il titolo è una provocazione e non ha alcun riferimento alla temperie della festosa composizione di Darius Milhaud in cui sono riutilizzati vari temi della musica popolare latinoamericana. Composizione tonale e di luminosa chiarezza, accattivante e, nonostante il titolo, incline alla razionale rivisitazione di altre culture musicali. Ma la visionarietà del surrealismo non era poi così lontana…
Questo interessante e immaginifico cortometraggio tedesco di pochi anni fa, di Adrian Marthaler, vuole adesso rinverdire i fasti che furono di Bunuel e Dalì. Nonostante qualche forzatura il risultato è davvero suggestivo e, per qualche verso, sorprendente. Il Surrealismo in salsa tedesca, passando dal cabaret.