La musica è finita (1967)
Di straordinaria intensità, come quasi tutta la produzione di Umberto Bindi, è un brano senza tempo e senza luogo. La forza dell’orchestrazione si bilancia perfettamente con una linea vocale che richiede grande sensibilità ma anche molta potenza. Domina l’intera composizione il rimpianto, sempre mascherato da speranza tanto possibilista quanto, in realtà, ridotta solo a simulacro della disillusione. L’ancor giovane Vanoni, presentando questo brano nello stesso festival di Sanremo dell’uscita di scena di Luigi Tenco, riesce, con la sua tecnica ormai consolidata e la pecularità del suo timbro vocale, ad esaltare ogni sfumatura della sofferenza.
Quando leggo i tuoi commenti riconosco i miei pensieri e il mio sentire che però non trovava le parole per esprimerlo, grazie!
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