Vittorio De Sica

Balocchi e profumi (1928)

Composta nel 1928 è un dramma d’appendice in tre atti:

  1. L’indifferenza
  2. La perdizione
  3. Catastrofe e ravvedimento tardivo
    Tutto intervallato da un refrain diventato un campione del tormentone patetico: “Mamma! Mormora la bambina”. Il brano è curiosamente impostato sul ritmo del tango, danza che era stata considerata, per le sue origini e la sua intrinseca sensualità, come emblema di perdizione. Ma già nel ’28 il tango, pur non perdendo le sue caratteristiche di audacia, era stato accettato nella comune vita delle persone perbene e la scelta del tango appare finalizzata a ricreare un dramma artificiale, non attuale, un dramma d’appendice.
    La magnifica versione degli anni ’70 di Vittorio De Sica ricostruisce un dramma del ’28, che occhieggia a un dramma del passato. Tutto rigorosamente inautentico.